giovedì 26 marzo 2015

Continuare ad avere paura di volare, continuare a volare

Ogni due secondi e mezzo da qualche parte nel mondo un aereo commerciale decolla. Pochissimi sono quelli che non portano sani e salvi tutti i passeggeri a destinazione.Veramente pochissimi, a fronte di tutti i milioni di passeggeri trasportati.  Le statistiche dimostrano come ci siano sempre molte ma molte piu' vittime della strada ogni anno in Italia che vittime di incidenti aerei nel mondo.
Eppure quando succede che cade un aereo e tutte quelle persone vengono a mancare insieme, e' un dispiacere cosi' amplificato da non permettermi di pensare ad altro, anche se su quel volo non conoscevo nessuno.
Perche' in aereo ci salgo spesso, da dieci anni a questa parte, ma continuo ad avere sempre paura di volare.
Una volta temevo per la mia vita, adesso temo per quella delle mie bambine, che a differenza mia hanno volato da poco dopo la nascita percio' considerano l'aeroplano un mezzo di trasporto alla stregua di come io considero il tram e quando arrivano le turbolenze ridono e gridano" wow, che vento veloce!" mentre gli adulti intorno diventano silenziosi e serrano le mascelle.
Eppure continuo a volare: in Europa perche' e' quasi sempre il mezzo piu' veloce ed economico per raggiungere i miei che ora sono i nonni, per tornare da mio marito che ora e' loro padre, per andare in ferie tutti insieme anche solo pochi giorni.
Ora che sono a Houston devo per forza volare, perche' per attraversare l'Atlantico non c'e' altra opzione a meno di volerci mettere mesi e datoche non so nuotare, la Nave non e' un'opzione.
E cosi' mi tengo questo groviglio nello stomaco ogni volta che salgo in aereo. Lo devo fare, andra' tutto bene.Andra' tutto bene, lo devo fare. Mantra ripetitivo e autocalmante. Mentre io cerco lo zen,  le Iceapprofittando di entrare in aereo con il primo imbarco riservato a chi viaggia con bambini piccoli, non mancano mai di fermarsi sull'uscio della cabina, salutare i piloti e attaccar bottone non appena ricevono un sorriso da questi.
Anche io faro' il pilota da grande!
Che bello, ci portate dai nonni!
Dobbiamo volare dal tato!
Dentro di me ho paura del tempo avverso, dei motori che esplodono, delle ali che si spezzano...ma ho sempre fiducia che i piloti  abbiano come esseri umani lo stesso desiderio di tornare a casa dai propri cari che hanno i loro passeggeri, e come ufficiali che abbiano nei confronti dei passeggeri che gli affidano per quelle ore di volo la loro vita, lo stesso senso del dovere e di responsabilita' che hanno i medici verso i pazienti.
Per questo l'incidente avvenuto sulle Alpi due giorni fa mi spiazza totalmente. Da un lato conferma la mia razionale fiducia nel modello low cost, in quanto semplicemente piu' economicamente efficiente, non a scapito della sicurezza, e nella qualita' dei controlli sui velivoli, operati dalle compagnie secondo gli standard piu' rigorosi, almeno in Europa, dove gli incidenti aerei sono meno che su qualsiasi altro continente.
Dall'altro mi pone davanti al fatto che nessun protocollo di controllo puo' prevedere quello che accade nella testa di un essere umano, che decide di trascinare nella sua scelta le vite che gli sono affidate, quando il suo solo compito e' invece proteggere quelle vite e portarle a terra, e poi decider che far di se stesso dopo.
Voglio pensare che di persone cosi' empie ed egoiste ce ne sono davvero poche sulla faccia della Terra e che ancor meno di queste facciano i piloti.
Voglio pensare che aumenteranno i controlli psicologici su chi fa questo mestiere
Voglio pensare che dopo che hanno inventato le porte inapribili da fuori per proteggere i piloti dai terroristi, inventeranno il modo di far andar in bagno i piloti senza rimanere chusi fuori.
Voglio continuare a volare, perche' non ho altra scelta per rivedere i miei cari e per far stare insieme loro e le bimbe.
Ma so che tra una settimana, quando saliro' sul prossimo volo,in quel piccolo momento in cui la porta della cabina sara' aperta e trattero' per il colletto dei giacconi le bambine perche' non si fiondino dentro intanto che parlano ai piloti,  cerchero' i loro occhi come se potesse cambiar qualcosa nel corso dei nostri destini.

Post Scriptum
L'unica cosa buona in questa tragedia orribile e' che nonostante dei giornalisti da strapazzo abbiano subito provveduto a riempire i buchi tra le inserzioni delle pubblicazioni online e cartacee con stupidaggini a vanvera sulla sicurezza dei vettori low costs e sulla Aerbus, nessuno abbia lanciato anatemi basati su stereotipi di nazionalita': e' una tragedia europea, con vittime europee e del resto del mondo e sono rinfrancata dal vedere che nel parlarne sia nel virtuale che nel reale sia le autorita' tedesche non abbiano messo in dubbio i lavoro degli inquirenti in quanto "francesi', ne' le persone vicine alle vittime abbiano esternato il loro dolore collegando l'azione del copilota alla sua nazionalita'. E' in un momento come questo che si nota come ormai davvero l'Europa sia unita, nella testa delle maggioranza delle persone, e questo e' un aspetto indubbiamente positivo della nostra societa' attuale.

mercoledì 11 marzo 2015

Primo A/R Intercontinentale da sola con le Ice - quando il gioco si fa duro le mamme cominciano a giocare

L'intercontinentale che ci ha portato a Houston il primo dicembre per cominciare la nuova avventura lavorativa del Senator non conta: un genitore per figlia, 2h +10h di volo che per una tratta oltre l'Atlantico non e' tanto, e soprattutto Business Class. Cioe' tutta la famiglia stravaccata al completo e pure il sorbetto cioccolato e fragola a domanda delle creature. Pfff
L'unico altro intercontinentale nei miei precedenti aerei da madre volante, fu per andare e tornare da Beijing con il Senator e la Viatrix di 5 mesi, pure in Business. Allora non dormii per paura dell'aereo, a questo giro, quasi quattro anni dopo, ero cosi' stanca che mi sono riposata il piu' possibile, approfittando di questo trattamento speciale offerto dall'azienda, conscia che fino alla prossima relocation lavorativa, il mio posto sara' saldamente in economy, qualunque lunghezza di volo mi aspettera'.

Dopo tutti questi anni che volo in Europa in modalita' varie di prole in grembo/camminante  e mi sento ormai praticamente un robot programmato per qualunque evenienza, non nascondo di essermi avvicinata a questo primo volo intercontinentale da sola con le bimbe con parecchio timore.
Ho scelto di volare Turkish Airlines perche' costava meta' di tutti gli altri vettori, e quando si moltiplica per 3, la differenza e' grande. Questo pero' significa allungare di il volo da Houston di due o tre ore rispetto agli atterraggi a Parigi o Francoforte. E poi ancora si deve fare il volo per Milano.
A causa della lunghezza del viaggio temevo che le bimbe avrebbero perso la pazienza rendendo l'operazione un'odissea di capricci e pianti. E onestamente, pur avendo letto ovunque che Turkish Airlines vince premi da anni come miglior compagnia aerea europea, avevo qualche dubbio, soprattutto sul cibo.

Ecco la recensione della mia saga, sperando come sempre che possa essere di incoraggiamento a chi si appresta ad analoga impresa, rimango a disposizione per qualsiasi domanda o altra delucidazione pratica.

Partenza: Aereoporto internazionale George Bush di Houston - Terminal D
Forse gli altri terminals sono meglio, questo e' una tristezza! Un bar sfigatissimo al pian terreno che non aveva nulla da mangiare alle 4 del pomeriggio, uno dopo i controlli di sicurezza super congestionato e infine un chioscho di noccioline e caramelle e patatine. Fine. Zero zona giochi per bambini. Ovviamente siamo arrivati con molto anticipo, non avendo idea di quanto ci avremmo messo a fare il check in e i controlli di sicurezza visto che era la prima volta, percio' mi sono ritrovata a dover gestire con nulla due ore di attesa prima dell'imbarco. Per viaggiare con meno oggetti possibili, che avrei dovuto trasportarmi addosso per le cinque ore di scalo previsto, avevo solo
 un bagaglio a mano (i bagagli a mano negli Usa sono di dimensioni maggiori che in Europa) riempito di
- cibi secchi e pure' di frutta, acqua acquistata dopo i controlli di sicurezza
- un po' di giochi (due lavagnette magiche, marionette da dito, due libri): non molti, a dire il vero,perche' avendo adesso 2 e 4 anni inoltrati ho fatto conto che avrebbero guardato molto i cartoni animati sullo schermo del sedile
- un cambio per ognuna di noi in caso di vomiti o altri incidenti corporei, pannolini e salviette in quantita' industriale
 il passeggino che ho chiesto di consegnarmi alla rampa durante lo scalo in modo da poter eventualmente spostarmi piu' agevolmente (il mio bagaglio a mano e' un borsone con ruote e manico che si attacca facilmente al manico del passeggino, cosi' spingo con una mano una figlia +bagaglio e con l'altra tengo l'altra figlia. A questo giro essendo in attesa di 16 settimane non posso utilizzare l'ergo come trasporto di emergenza, quindi nel caso entrambe le bimbe fossero state stanche o dormienti, una l'avrei dovuta svegliare per forza.
La coda dei controlli e' stata abbastanza rapida anche se nessuno (ne' staff ne' altri passeggeri) mi ha fatto passare avanti nonostante fossi sola con le bimbe ne' nessuno mi ha dato una mano a sollevare passeggino e bagagli, anche se il pancione inizia a farsi notare.
L'assistente di Turkish Airlines invece ha provveduto all'imbarco delle persone con bambini prima di aprire l'imbarco ufficialmente, e ha infilato tutti i passeggini in buste trasparenti con legatura a sacco, strizzandomi l'occhio e dicendo: cosi' qualunque tempo faccia, la bimba si siedera' sull'asciutto.
Piccole cose che alla compagnia aerea probabilmente costano una frazione di un euro e toccano il cuore di una mamma passeggera forever

Volo Houston  - Instanbul 
Saliamo in aereo accolte con professionalita' e calore e una assistente mi segue per aiutarmi a sistemarmi con le bimbe e la valigia. Pochi secondi dopo si presenta con due borsette contenenti il kit di volo per le bambine: cuffie rigide al posto degli auricolari degli adulti per guardare i film e cartoni (16 lungometraggi e una quarantina di episodi), mascherine per dormire decorate con gli occhi da fumetto di super eroi, calzettoni con antiscivolo particolarmente esteso, spazzolino, dentifricio e mini cuscino gonfiabile  girocollo.
Poco dopo la partenza arrivano due sacchettini, contenenti ciascuno un cubo di rubrik e un aereo gonfiabile
Un paio d'ore dopo la partenza arrivano ancora due giornalini da colorare e due busitne contenenti un piccolo aereo giocattolo e un orologio da polso.
Nel frattempo l'assistente mi fa presente che le bottigliette di acqua sono a disposizione per tutto il volo nel vano posteriore rispetto al mio sedile, cosi' come panini e fette di torta (previsti come snack self service per tutti i passeggeri in economy tra i due pasti serviti), se ho bisogno di latte (che ho deciso di non dar loro per evitare la possibilita' di vomito), succo o omogenizzati hipp (di cui sono ampiamente forniti a bordo, sia di frutta che di verdura) di chiamarli con il pulsante, anche nelle ore in cui non effettuano il servizio con il carrello.Idem di chiamarle se voglio andare in bagno senza lasciarle da sole. Onestamente, che potevo sperare di piu'?
Per quanto riguarda il trattamento adulti, arriva una borsettina contenente spazzolino, dentifricio, calzettoni e mascherina e il menu (composto da antipasto, main a scelta tra due, contorno, dolce, crakers, pane. Le bimbe si addormentano prima di finire e cosi' approfitto di spazzolare pure le loro generose porzioni,e' davvero tutto buono come il catering di un bel ristorante e ho intravisto aggirarsi per la Business Class addirittura un cuoco) mentre il servizio bevande fredde e calde passa piu'volte fino all'ora di spegner le luci e dormire.

Ed e' li che l'aereo supera Montreal e inizia a viaggiare sopra l'Atlantico: una turbolenza unica fino all'arrivo sulla punta occidentale della Francia: le bimbe hanno dormito per tutte e quattro quelle ore e anche un po' dopo, io non ho potuto chiudere occhio dalla fifa. Il vassoio della colazione arriva un paio d'ore prima dell'atterraggio a Instanbul, le bimbe sono tranquille, non c'e' stato un capriccio per tutto il viaggio e alla fine sono ridotta a uno straccio solo per colpa della mia paura di volare che mi ha impedito di dormire, loro sono state bravissime, si sono persino incastrate tra loro per dormire piu' sdraiate possibile testa/piedi.

Instanbul - scalo
L'aeroporto di Instanbul e' abbastanza piccolo nonostante ci arrivino decine di aerei internazionali, percio' ci si muove abbastanza in fretta nelle aree tra gates e negozi. La Business Lounge contiene un super playground ed e' accessibile ai passeggeri economy previo pagamento di un biglietto. Non ne ho usufruito a questo giro perche' ero cosi' bollita da aver timore di addormentarmi sul divano mentre le bimbe giocavano e perdere il volo! Tuttavia ci siamo avventurate nella food court dove abbiamo recuperato pizza margherita, latte in quantita' (che gioia poter comprare un bel tetrapack a lunga conservazione in un qualsiasi bar e placare la sete proteica della piccola che lo chiedeva da quando eravamo partite!) e un sacco di gentilezza: nonostante tutti i tavoli fossero pieni, il gestore della pizza al taglio ha individuato un collega dell'aeroporto che senza batter ciglio mi ha offerto sorridente il proprio tavolo ed e' andato a cercarmi altre sedie. Siamo state in giro per negozi e poi abbiamo giocato lungo i corridoi, abbiamo scherzato con negozianti, passeggeri, persino le guardie che hanno individuato nei nostri bagagli a mano (ho ripetuto i controlli di sicurezza perche' sono uscita dall'area transfer) le armoniche a bocca delle bambine, che hanno improvvisato quindi una piccola performance di blues nano. La Viatrix si e' lanciata in inglese sia verso adulti che verso bambini. FInalmente e' giunta l'ora del nostro imbarco per Milano e nuovamente tutte le famiglie sono state fatte passare per prime, ancora prima dei passeggeri business. C'era un piccolo problema con il mio biglietto perche' non ero nella stessa fila delle bimbe, ma senza nemmeno finire la frase, l'assistente ha chiamato la passeggera che era stata messa accanto alle mie figlie, la quale naturalmente e' stata contentissima di scambiare il posto con il mio :-D

Instanbul - Milano Malpensa
Una volta allacciate le bambine, ho sentito tutte le forze abbandonarmi: erano le 21 turche, 20 italiane, 13 houstoniane, partita alle 20 houstoniane precedenti. Le bimbe sono crollate prima ancora di ricevere due nuovi set di giochini, io ho fatto in tempo a mangiare l'ottima ed inaspettata cena (non credevo servissero piu' che un panino su tratta europea, visto che ormai anche airfrance e lufthansa vanno di sandwich e sulla lot se vuoi mangiare devi comprarlo) e poi sono crollata.

Malpensa.
Prima volta che arriviamo dal lato degli internazionali...per fortuna c'era il passeggino per la piccola perche' appena risvegliata, non avrebbe retto la camminata fino al controllo passaporti, gia' la grande si trascinava. Al controllo ho trovato la coppia di carabinieri allegri, quelli che per ogni passeggero hanno una battuta e un bentornato a casa, che fa molto volemose bene ma che alla fine di un rigiro dle genere, ho davvero apprezzato. Beatrice, ma papa' l'hai lasciato a lavorare in america? Fa uno. E Bea: come fai a sapere che mi chiamo Beatrice? :-D
Infine ai bagagli, una coppia mi si e' fatta incontro sorridente: mi hanno chiesto quali erano le mie valigie e lui le ha messe su un carrello per me, nel tempo che mi hanno scortato all'uscita dove ci attendeva il mio babbo, lei mi ha raccontato raggiante che erano appena tornati da Instanbul dove avevano fatto il loro primo weekend da soli lasciando il bimbo di un anno dai nonni.

Ci abbiamo messo 3 giorni a riprenderci, io dalla stanchezza e le bimbe dal jet lag.
Al ritorno ero piu' spaventata dall'impresa fisica che all'andata ma in realta' e' andata meglio perche' pur partendo prestissimo, con la sveglia alle quattro del mattino, avevo comunque sei ore di sonno sulle spalle, mentre alla parteza da Houston ero gia' stata in piedi tutto il giorno.

Milano Malpensa - Instanbul: Check in e imbarco impeccabili come all'andata, giochini e giornalini per le bambine, ottima colazione. 2ore di turbolenze di fila, ma dentro di me mentre tutti tranne le mie figlie erano agitati, mi dicevo, meglio cosi' arriviamo prima e non perdiamo la coincidenza, avendo solo 45 minuti per arrivare in tempo al secondo imbarco.
Unica nota negativa, avevo prenotato l'assistenza a Instanbul perche' avevamo solo 45 minuti effettivi  per fare il cambio di aereo (e avendo prenotato l'assistenza non ho chiesto la consegna del passeggino alla rampa) ma nel tempo che siamo scesi dall'aereo non c'era piu' nessuna macchinina elettrica a disposizione. Fortunatamente il terminal e' piccolo e siamo arrivati a 18 gates di distanza, anche meno data la distribuzione dei medesimi, e mentre correvo a velocita' dueenne con le bimbe e il bagaglio a mano fortunatamente light, due passeggeri sono venuti in mio soccorso.Il controllo passaporti per gli Usa e' particolarmente lungo (tre controlli di fatto) ma il ragazzo del primo controllo ci ha fatto passare avanti per quelli a seguire e di fatto ci siamo imbarcati molto velocemente.

Instanbul - Houston
Il servizio in volo e' stato perfetto come all'andata, non avendo con me  i pure' di frutta in busta e i crackers ho usufruito della frutta omogenizzata hipp a bordo e di vari panini, e anche se dovuto far fronte all'emergenza vomito (nota bene, sul mio sedile, non sul loro)  innescata dal cacao al latte offerto alle bimbe dall'assistente, mi hanno prontamente dato una mano con scottex e poi un ulteriore coperta per migliorare il mio viaggio sull'umido per le sette ore successive. Nel frattempo essendo cambiato il mese, il kit aereo per le bimbe e' arrivato sottoforma di borsetta zainetto diversa, fornendo un'ulteriore distrazione: ho potuto cosi' viaggiare con un bagaglio a mano ancora piu' leggero che all'andata perche' non ho portato ne' cibi secchi ne' liquidi ne' giochini, sapendo di trovare tutto a bordo.

Il ritorno e' stato meno pauroso per me dell'andata perche' la tratta e' passata piu' a nord, sopra l'artico, diminuendo tantissimo le turbolenze da oceano. Le bimbe essendo giorno hanno dormito pressoche' nulla, io a sprazzi di pochi minuti cad. Quando siamo arrivate a Houston erano ormai  passate24 ore da quando ci eravamo alzate a casa dei miei. La Viatrix e' svenuta di sonno mezz'ora prima dell'atterraggio e un assistente del volo mi ha aiutato  portandola in braccio nel passeggino che attendeva alla rampa. Mi sono incamminata cosi' spingendo i 20 kg della Viatrix piu' i 5 del Maclaren piu' i 5 del bagaglio a mano agganciato con una mano, e tenendo Alice con l'altra. Molti ci hanno chiesto che lingua parlavamo, perche' ripetevo in continuazione Forza Ali, manca poco, piano piano, andiamo avanti, Tato ci aspetta. Italian, How cute. Ma nessuno ha ben pensato di offrirmi una mano a spingere il convoglio. In coda ai passaporti la tizia che distribuiva gli utenti in attesa ci ha infilato in una coda come tutti gli altri. Un minuto prima del nostro turno al controllo di dogana ero indecisa se stavo per svenire di sonno o per esplodere di pipi'.
Il controllo fortunatamente e' stato abbastanza rapido, siamo scese al piano bagagli dove ho sostituito alla mano sinistra Alice a piedi con un carrello - portavaligie con Alice appollaiata su, e nella mano destra sempre il convoglio. Coi nostri 5 metri cubi di spazio occupato, siamo arrivate invisibili all'ultimo nastro e ho messo i bagagli sul carrello nell'indifferenza piu' totale. Ho ripreso a spingere e solo allora, finalmente, e' arrivata una signora dell'aeroporto che mi ha offerto di spingere il carrello carico di Alice e delle valigie fino all'uscita.
Li' ci attendeva un sorridente Senator che scorgendomi in lontananza aveva pensato la signora fosse giunta in mio aiuto all'atterraggio.
Stamattina svegliandomi alle 6.30 mi sono sentita nuovamente uno schifo  come sempre quando mi alzo cosi' presto,  e le bimbe anche. Quindi direi che dopo 4 giorni, il jet lag e' ufficialmente finito!

In conclusione, dato il prezzo veramente piu' basso delle altre compagnie, sono contenta di aver volato Turkish nonostante questo abbia significato allungare il volo di 3 ore circa. Sono rimasta davvero bene impressionata dal servizio generale e dall'attenzione data ai minipasseggeri, sia nella pratica (cibo, aiuto etc) sia nella cortesia, visto che persino il capitano dell'aereo inizia i messaggi di benvenuto nomindando sempre Ladies, Gentlemen and Kids :-D