giovedì 26 marzo 2015

Continuare ad avere paura di volare, continuare a volare

Ogni due secondi e mezzo da qualche parte nel mondo un aereo commerciale decolla. Pochissimi sono quelli che non portano sani e salvi tutti i passeggeri a destinazione.Veramente pochissimi, a fronte di tutti i milioni di passeggeri trasportati.  Le statistiche dimostrano come ci siano sempre molte ma molte piu' vittime della strada ogni anno in Italia che vittime di incidenti aerei nel mondo.
Eppure quando succede che cade un aereo e tutte quelle persone vengono a mancare insieme, e' un dispiacere cosi' amplificato da non permettermi di pensare ad altro, anche se su quel volo non conoscevo nessuno.
Perche' in aereo ci salgo spesso, da dieci anni a questa parte, ma continuo ad avere sempre paura di volare.
Una volta temevo per la mia vita, adesso temo per quella delle mie bambine, che a differenza mia hanno volato da poco dopo la nascita percio' considerano l'aeroplano un mezzo di trasporto alla stregua di come io considero il tram e quando arrivano le turbolenze ridono e gridano" wow, che vento veloce!" mentre gli adulti intorno diventano silenziosi e serrano le mascelle.
Eppure continuo a volare: in Europa perche' e' quasi sempre il mezzo piu' veloce ed economico per raggiungere i miei che ora sono i nonni, per tornare da mio marito che ora e' loro padre, per andare in ferie tutti insieme anche solo pochi giorni.
Ora che sono a Houston devo per forza volare, perche' per attraversare l'Atlantico non c'e' altra opzione a meno di volerci mettere mesi e datoche non so nuotare, la Nave non e' un'opzione.
E cosi' mi tengo questo groviglio nello stomaco ogni volta che salgo in aereo. Lo devo fare, andra' tutto bene.Andra' tutto bene, lo devo fare. Mantra ripetitivo e autocalmante. Mentre io cerco lo zen,  le Iceapprofittando di entrare in aereo con il primo imbarco riservato a chi viaggia con bambini piccoli, non mancano mai di fermarsi sull'uscio della cabina, salutare i piloti e attaccar bottone non appena ricevono un sorriso da questi.
Anche io faro' il pilota da grande!
Che bello, ci portate dai nonni!
Dobbiamo volare dal tato!
Dentro di me ho paura del tempo avverso, dei motori che esplodono, delle ali che si spezzano...ma ho sempre fiducia che i piloti  abbiano come esseri umani lo stesso desiderio di tornare a casa dai propri cari che hanno i loro passeggeri, e come ufficiali che abbiano nei confronti dei passeggeri che gli affidano per quelle ore di volo la loro vita, lo stesso senso del dovere e di responsabilita' che hanno i medici verso i pazienti.
Per questo l'incidente avvenuto sulle Alpi due giorni fa mi spiazza totalmente. Da un lato conferma la mia razionale fiducia nel modello low cost, in quanto semplicemente piu' economicamente efficiente, non a scapito della sicurezza, e nella qualita' dei controlli sui velivoli, operati dalle compagnie secondo gli standard piu' rigorosi, almeno in Europa, dove gli incidenti aerei sono meno che su qualsiasi altro continente.
Dall'altro mi pone davanti al fatto che nessun protocollo di controllo puo' prevedere quello che accade nella testa di un essere umano, che decide di trascinare nella sua scelta le vite che gli sono affidate, quando il suo solo compito e' invece proteggere quelle vite e portarle a terra, e poi decider che far di se stesso dopo.
Voglio pensare che di persone cosi' empie ed egoiste ce ne sono davvero poche sulla faccia della Terra e che ancor meno di queste facciano i piloti.
Voglio pensare che aumenteranno i controlli psicologici su chi fa questo mestiere
Voglio pensare che dopo che hanno inventato le porte inapribili da fuori per proteggere i piloti dai terroristi, inventeranno il modo di far andar in bagno i piloti senza rimanere chusi fuori.
Voglio continuare a volare, perche' non ho altra scelta per rivedere i miei cari e per far stare insieme loro e le bimbe.
Ma so che tra una settimana, quando saliro' sul prossimo volo,in quel piccolo momento in cui la porta della cabina sara' aperta e trattero' per il colletto dei giacconi le bambine perche' non si fiondino dentro intanto che parlano ai piloti,  cerchero' i loro occhi come se potesse cambiar qualcosa nel corso dei nostri destini.

Post Scriptum
L'unica cosa buona in questa tragedia orribile e' che nonostante dei giornalisti da strapazzo abbiano subito provveduto a riempire i buchi tra le inserzioni delle pubblicazioni online e cartacee con stupidaggini a vanvera sulla sicurezza dei vettori low costs e sulla Aerbus, nessuno abbia lanciato anatemi basati su stereotipi di nazionalita': e' una tragedia europea, con vittime europee e del resto del mondo e sono rinfrancata dal vedere che nel parlarne sia nel virtuale che nel reale sia le autorita' tedesche non abbiano messo in dubbio i lavoro degli inquirenti in quanto "francesi', ne' le persone vicine alle vittime abbiano esternato il loro dolore collegando l'azione del copilota alla sua nazionalita'. E' in un momento come questo che si nota come ormai davvero l'Europa sia unita, nella testa delle maggioranza delle persone, e questo e' un aspetto indubbiamente positivo della nostra societa' attuale.

mercoledì 11 marzo 2015

Primo A/R Intercontinentale da sola con le Ice - quando il gioco si fa duro le mamme cominciano a giocare

L'intercontinentale che ci ha portato a Houston il primo dicembre per cominciare la nuova avventura lavorativa del Senator non conta: un genitore per figlia, 2h +10h di volo che per una tratta oltre l'Atlantico non e' tanto, e soprattutto Business Class. Cioe' tutta la famiglia stravaccata al completo e pure il sorbetto cioccolato e fragola a domanda delle creature. Pfff
L'unico altro intercontinentale nei miei precedenti aerei da madre volante, fu per andare e tornare da Beijing con il Senator e la Viatrix di 5 mesi, pure in Business. Allora non dormii per paura dell'aereo, a questo giro, quasi quattro anni dopo, ero cosi' stanca che mi sono riposata il piu' possibile, approfittando di questo trattamento speciale offerto dall'azienda, conscia che fino alla prossima relocation lavorativa, il mio posto sara' saldamente in economy, qualunque lunghezza di volo mi aspettera'.

Dopo tutti questi anni che volo in Europa in modalita' varie di prole in grembo/camminante  e mi sento ormai praticamente un robot programmato per qualunque evenienza, non nascondo di essermi avvicinata a questo primo volo intercontinentale da sola con le bimbe con parecchio timore.
Ho scelto di volare Turkish Airlines perche' costava meta' di tutti gli altri vettori, e quando si moltiplica per 3, la differenza e' grande. Questo pero' significa allungare di il volo da Houston di due o tre ore rispetto agli atterraggi a Parigi o Francoforte. E poi ancora si deve fare il volo per Milano.
A causa della lunghezza del viaggio temevo che le bimbe avrebbero perso la pazienza rendendo l'operazione un'odissea di capricci e pianti. E onestamente, pur avendo letto ovunque che Turkish Airlines vince premi da anni come miglior compagnia aerea europea, avevo qualche dubbio, soprattutto sul cibo.

Ecco la recensione della mia saga, sperando come sempre che possa essere di incoraggiamento a chi si appresta ad analoga impresa, rimango a disposizione per qualsiasi domanda o altra delucidazione pratica.

Partenza: Aereoporto internazionale George Bush di Houston - Terminal D
Forse gli altri terminals sono meglio, questo e' una tristezza! Un bar sfigatissimo al pian terreno che non aveva nulla da mangiare alle 4 del pomeriggio, uno dopo i controlli di sicurezza super congestionato e infine un chioscho di noccioline e caramelle e patatine. Fine. Zero zona giochi per bambini. Ovviamente siamo arrivati con molto anticipo, non avendo idea di quanto ci avremmo messo a fare il check in e i controlli di sicurezza visto che era la prima volta, percio' mi sono ritrovata a dover gestire con nulla due ore di attesa prima dell'imbarco. Per viaggiare con meno oggetti possibili, che avrei dovuto trasportarmi addosso per le cinque ore di scalo previsto, avevo solo
 un bagaglio a mano (i bagagli a mano negli Usa sono di dimensioni maggiori che in Europa) riempito di
- cibi secchi e pure' di frutta, acqua acquistata dopo i controlli di sicurezza
- un po' di giochi (due lavagnette magiche, marionette da dito, due libri): non molti, a dire il vero,perche' avendo adesso 2 e 4 anni inoltrati ho fatto conto che avrebbero guardato molto i cartoni animati sullo schermo del sedile
- un cambio per ognuna di noi in caso di vomiti o altri incidenti corporei, pannolini e salviette in quantita' industriale
 il passeggino che ho chiesto di consegnarmi alla rampa durante lo scalo in modo da poter eventualmente spostarmi piu' agevolmente (il mio bagaglio a mano e' un borsone con ruote e manico che si attacca facilmente al manico del passeggino, cosi' spingo con una mano una figlia +bagaglio e con l'altra tengo l'altra figlia. A questo giro essendo in attesa di 16 settimane non posso utilizzare l'ergo come trasporto di emergenza, quindi nel caso entrambe le bimbe fossero state stanche o dormienti, una l'avrei dovuta svegliare per forza.
La coda dei controlli e' stata abbastanza rapida anche se nessuno (ne' staff ne' altri passeggeri) mi ha fatto passare avanti nonostante fossi sola con le bimbe ne' nessuno mi ha dato una mano a sollevare passeggino e bagagli, anche se il pancione inizia a farsi notare.
L'assistente di Turkish Airlines invece ha provveduto all'imbarco delle persone con bambini prima di aprire l'imbarco ufficialmente, e ha infilato tutti i passeggini in buste trasparenti con legatura a sacco, strizzandomi l'occhio e dicendo: cosi' qualunque tempo faccia, la bimba si siedera' sull'asciutto.
Piccole cose che alla compagnia aerea probabilmente costano una frazione di un euro e toccano il cuore di una mamma passeggera forever

Volo Houston  - Instanbul 
Saliamo in aereo accolte con professionalita' e calore e una assistente mi segue per aiutarmi a sistemarmi con le bimbe e la valigia. Pochi secondi dopo si presenta con due borsette contenenti il kit di volo per le bambine: cuffie rigide al posto degli auricolari degli adulti per guardare i film e cartoni (16 lungometraggi e una quarantina di episodi), mascherine per dormire decorate con gli occhi da fumetto di super eroi, calzettoni con antiscivolo particolarmente esteso, spazzolino, dentifricio e mini cuscino gonfiabile  girocollo.
Poco dopo la partenza arrivano due sacchettini, contenenti ciascuno un cubo di rubrik e un aereo gonfiabile
Un paio d'ore dopo la partenza arrivano ancora due giornalini da colorare e due busitne contenenti un piccolo aereo giocattolo e un orologio da polso.
Nel frattempo l'assistente mi fa presente che le bottigliette di acqua sono a disposizione per tutto il volo nel vano posteriore rispetto al mio sedile, cosi' come panini e fette di torta (previsti come snack self service per tutti i passeggeri in economy tra i due pasti serviti), se ho bisogno di latte (che ho deciso di non dar loro per evitare la possibilita' di vomito), succo o omogenizzati hipp (di cui sono ampiamente forniti a bordo, sia di frutta che di verdura) di chiamarli con il pulsante, anche nelle ore in cui non effettuano il servizio con il carrello.Idem di chiamarle se voglio andare in bagno senza lasciarle da sole. Onestamente, che potevo sperare di piu'?
Per quanto riguarda il trattamento adulti, arriva una borsettina contenente spazzolino, dentifricio, calzettoni e mascherina e il menu (composto da antipasto, main a scelta tra due, contorno, dolce, crakers, pane. Le bimbe si addormentano prima di finire e cosi' approfitto di spazzolare pure le loro generose porzioni,e' davvero tutto buono come il catering di un bel ristorante e ho intravisto aggirarsi per la Business Class addirittura un cuoco) mentre il servizio bevande fredde e calde passa piu'volte fino all'ora di spegner le luci e dormire.

Ed e' li che l'aereo supera Montreal e inizia a viaggiare sopra l'Atlantico: una turbolenza unica fino all'arrivo sulla punta occidentale della Francia: le bimbe hanno dormito per tutte e quattro quelle ore e anche un po' dopo, io non ho potuto chiudere occhio dalla fifa. Il vassoio della colazione arriva un paio d'ore prima dell'atterraggio a Instanbul, le bimbe sono tranquille, non c'e' stato un capriccio per tutto il viaggio e alla fine sono ridotta a uno straccio solo per colpa della mia paura di volare che mi ha impedito di dormire, loro sono state bravissime, si sono persino incastrate tra loro per dormire piu' sdraiate possibile testa/piedi.

Instanbul - scalo
L'aeroporto di Instanbul e' abbastanza piccolo nonostante ci arrivino decine di aerei internazionali, percio' ci si muove abbastanza in fretta nelle aree tra gates e negozi. La Business Lounge contiene un super playground ed e' accessibile ai passeggeri economy previo pagamento di un biglietto. Non ne ho usufruito a questo giro perche' ero cosi' bollita da aver timore di addormentarmi sul divano mentre le bimbe giocavano e perdere il volo! Tuttavia ci siamo avventurate nella food court dove abbiamo recuperato pizza margherita, latte in quantita' (che gioia poter comprare un bel tetrapack a lunga conservazione in un qualsiasi bar e placare la sete proteica della piccola che lo chiedeva da quando eravamo partite!) e un sacco di gentilezza: nonostante tutti i tavoli fossero pieni, il gestore della pizza al taglio ha individuato un collega dell'aeroporto che senza batter ciglio mi ha offerto sorridente il proprio tavolo ed e' andato a cercarmi altre sedie. Siamo state in giro per negozi e poi abbiamo giocato lungo i corridoi, abbiamo scherzato con negozianti, passeggeri, persino le guardie che hanno individuato nei nostri bagagli a mano (ho ripetuto i controlli di sicurezza perche' sono uscita dall'area transfer) le armoniche a bocca delle bambine, che hanno improvvisato quindi una piccola performance di blues nano. La Viatrix si e' lanciata in inglese sia verso adulti che verso bambini. FInalmente e' giunta l'ora del nostro imbarco per Milano e nuovamente tutte le famiglie sono state fatte passare per prime, ancora prima dei passeggeri business. C'era un piccolo problema con il mio biglietto perche' non ero nella stessa fila delle bimbe, ma senza nemmeno finire la frase, l'assistente ha chiamato la passeggera che era stata messa accanto alle mie figlie, la quale naturalmente e' stata contentissima di scambiare il posto con il mio :-D

Instanbul - Milano Malpensa
Una volta allacciate le bambine, ho sentito tutte le forze abbandonarmi: erano le 21 turche, 20 italiane, 13 houstoniane, partita alle 20 houstoniane precedenti. Le bimbe sono crollate prima ancora di ricevere due nuovi set di giochini, io ho fatto in tempo a mangiare l'ottima ed inaspettata cena (non credevo servissero piu' che un panino su tratta europea, visto che ormai anche airfrance e lufthansa vanno di sandwich e sulla lot se vuoi mangiare devi comprarlo) e poi sono crollata.

Malpensa.
Prima volta che arriviamo dal lato degli internazionali...per fortuna c'era il passeggino per la piccola perche' appena risvegliata, non avrebbe retto la camminata fino al controllo passaporti, gia' la grande si trascinava. Al controllo ho trovato la coppia di carabinieri allegri, quelli che per ogni passeggero hanno una battuta e un bentornato a casa, che fa molto volemose bene ma che alla fine di un rigiro dle genere, ho davvero apprezzato. Beatrice, ma papa' l'hai lasciato a lavorare in america? Fa uno. E Bea: come fai a sapere che mi chiamo Beatrice? :-D
Infine ai bagagli, una coppia mi si e' fatta incontro sorridente: mi hanno chiesto quali erano le mie valigie e lui le ha messe su un carrello per me, nel tempo che mi hanno scortato all'uscita dove ci attendeva il mio babbo, lei mi ha raccontato raggiante che erano appena tornati da Instanbul dove avevano fatto il loro primo weekend da soli lasciando il bimbo di un anno dai nonni.

Ci abbiamo messo 3 giorni a riprenderci, io dalla stanchezza e le bimbe dal jet lag.
Al ritorno ero piu' spaventata dall'impresa fisica che all'andata ma in realta' e' andata meglio perche' pur partendo prestissimo, con la sveglia alle quattro del mattino, avevo comunque sei ore di sonno sulle spalle, mentre alla parteza da Houston ero gia' stata in piedi tutto il giorno.

Milano Malpensa - Instanbul: Check in e imbarco impeccabili come all'andata, giochini e giornalini per le bambine, ottima colazione. 2ore di turbolenze di fila, ma dentro di me mentre tutti tranne le mie figlie erano agitati, mi dicevo, meglio cosi' arriviamo prima e non perdiamo la coincidenza, avendo solo 45 minuti per arrivare in tempo al secondo imbarco.
Unica nota negativa, avevo prenotato l'assistenza a Instanbul perche' avevamo solo 45 minuti effettivi  per fare il cambio di aereo (e avendo prenotato l'assistenza non ho chiesto la consegna del passeggino alla rampa) ma nel tempo che siamo scesi dall'aereo non c'era piu' nessuna macchinina elettrica a disposizione. Fortunatamente il terminal e' piccolo e siamo arrivati a 18 gates di distanza, anche meno data la distribuzione dei medesimi, e mentre correvo a velocita' dueenne con le bimbe e il bagaglio a mano fortunatamente light, due passeggeri sono venuti in mio soccorso.Il controllo passaporti per gli Usa e' particolarmente lungo (tre controlli di fatto) ma il ragazzo del primo controllo ci ha fatto passare avanti per quelli a seguire e di fatto ci siamo imbarcati molto velocemente.

Instanbul - Houston
Il servizio in volo e' stato perfetto come all'andata, non avendo con me  i pure' di frutta in busta e i crackers ho usufruito della frutta omogenizzata hipp a bordo e di vari panini, e anche se dovuto far fronte all'emergenza vomito (nota bene, sul mio sedile, non sul loro)  innescata dal cacao al latte offerto alle bimbe dall'assistente, mi hanno prontamente dato una mano con scottex e poi un ulteriore coperta per migliorare il mio viaggio sull'umido per le sette ore successive. Nel frattempo essendo cambiato il mese, il kit aereo per le bimbe e' arrivato sottoforma di borsetta zainetto diversa, fornendo un'ulteriore distrazione: ho potuto cosi' viaggiare con un bagaglio a mano ancora piu' leggero che all'andata perche' non ho portato ne' cibi secchi ne' liquidi ne' giochini, sapendo di trovare tutto a bordo.

Il ritorno e' stato meno pauroso per me dell'andata perche' la tratta e' passata piu' a nord, sopra l'artico, diminuendo tantissimo le turbolenze da oceano. Le bimbe essendo giorno hanno dormito pressoche' nulla, io a sprazzi di pochi minuti cad. Quando siamo arrivate a Houston erano ormai  passate24 ore da quando ci eravamo alzate a casa dei miei. La Viatrix e' svenuta di sonno mezz'ora prima dell'atterraggio e un assistente del volo mi ha aiutato  portandola in braccio nel passeggino che attendeva alla rampa. Mi sono incamminata cosi' spingendo i 20 kg della Viatrix piu' i 5 del Maclaren piu' i 5 del bagaglio a mano agganciato con una mano, e tenendo Alice con l'altra. Molti ci hanno chiesto che lingua parlavamo, perche' ripetevo in continuazione Forza Ali, manca poco, piano piano, andiamo avanti, Tato ci aspetta. Italian, How cute. Ma nessuno ha ben pensato di offrirmi una mano a spingere il convoglio. In coda ai passaporti la tizia che distribuiva gli utenti in attesa ci ha infilato in una coda come tutti gli altri. Un minuto prima del nostro turno al controllo di dogana ero indecisa se stavo per svenire di sonno o per esplodere di pipi'.
Il controllo fortunatamente e' stato abbastanza rapido, siamo scese al piano bagagli dove ho sostituito alla mano sinistra Alice a piedi con un carrello - portavaligie con Alice appollaiata su, e nella mano destra sempre il convoglio. Coi nostri 5 metri cubi di spazio occupato, siamo arrivate invisibili all'ultimo nastro e ho messo i bagagli sul carrello nell'indifferenza piu' totale. Ho ripreso a spingere e solo allora, finalmente, e' arrivata una signora dell'aeroporto che mi ha offerto di spingere il carrello carico di Alice e delle valigie fino all'uscita.
Li' ci attendeva un sorridente Senator che scorgendomi in lontananza aveva pensato la signora fosse giunta in mio aiuto all'atterraggio.
Stamattina svegliandomi alle 6.30 mi sono sentita nuovamente uno schifo  come sempre quando mi alzo cosi' presto,  e le bimbe anche. Quindi direi che dopo 4 giorni, il jet lag e' ufficialmente finito!

In conclusione, dato il prezzo veramente piu' basso delle altre compagnie, sono contenta di aver volato Turkish nonostante questo abbia significato allungare il volo di 3 ore circa. Sono rimasta davvero bene impressionata dal servizio generale e dall'attenzione data ai minipasseggeri, sia nella pratica (cibo, aiuto etc) sia nella cortesia, visto che persino il capitano dell'aereo inizia i messaggi di benvenuto nomindando sempre Ladies, Gentlemen and Kids :-D


lunedì 13 ottobre 2014

Di nuovo in volo da sola con due bambine

piccole viaggiatrici crescono
In quest'ultimo anno e mezzo, da quando vivo a Varsavia, ho volato un po' meno del solito e piu' spesso in compagnia del Senator. Soprattutto, le operazioni di bagaglio, imbarco, volo e sbarco con la Viatrix ormai abituata e la piccola ancora in eta' da essere imballata nell'Ergo sulla mia schiena, sono diventate cosi' automatiche che non mi e' parso dover aggiungere nulla di nuovo a quanto precedentemente scritto.
Finche' poche settimane fa, dopo il secondo compleanno della piccola di casa, ho affrontato il primo volo con entrambe le pargole munite di posto a sedere, su un aereo con seduta 2+2 ed io sola ad occuparmi di loro.
Ero un po' preoccupata all'idea di dover gestire Ali, che come  sua sorella due anni fa, immaginavo avrebbe giocato a scivolare sul sedile sgusciando da sotto la cintura per tutto il tempo del viaggio, e contemporaneamente  sorvegliare  Bea che, dall'alto dei suoi quattro anni da compiere, sarebbe stata seduta accanto ad un estraneo.

Premesso che le mie figlie insieme fanno 35 kg e io ne peso 17 20 in piu' e ho sempre avuto scarsi voti in educazione fisica, ecco come ho organizzato la logistica:

- figlia piccola nel passeggino (ennesimo maclaren entrato nella mia scuderia, il secondo triumph: non usando l'auto, le ruote dei miei passeggini si consumano al triplo della velocita' normale e anche i freni, perche' portano il peso della prole e anche appesi ai manubri migliaia di sacchetti della spesa e bagagli a mano ogni anno)
- una borsa - bagaglio a mano  appesa ai manici del suddetto passeggino
- figlia grande a piedi con monopattino, di tipo non ripiegabile ma smontabile facilmente: arrivata all'ingresso dell'aereo ho sganciato il manico dalla tavola, infilato i due pezzi in un sacchetto di plastica enorme che mi ero portata in tasca all'uopo et voila', messo nella cappelliera come normale bagaglio a mano della figlia grande, che e' troppo piccola per portarsi un bagaglio a mano vero da sola
- zaino - bagaglio a mano sulla mia schiena, internamente gia' suddiviso in sacchetto con il necessario per il cambio, sacchetto con il necessario per bere e mangiare, sacchetto per giochini di intrattenimento/libretti)

Ho chiesto al check in di aver assegnata l'ultima fila della coda (in modo da avere mia figlia grande seduta alla mia sinistra con in mezzo il corridoio), cosi' da poter gestire le urgenze bagno di entrambe senza dovermi allontanare troppo e con la comodita' della immediata vicinanza dell' assistente di volo assegnato alla coda. Sempre al check in ho fatto presente che la bambina avrebbe viaggiato da sola dal suo lato e se per caso il volo non fosse stato completo, se potevano bloccare il posto vuoto vicino a lei: non mi hanno nemmeno fatto finire la frase che l'operazione era gia' stata fatta.

Entriamo in aereo per prime (i bambini e gli adulti che li accompagnano hanno sempre la priorita' di imbarco nei posti civili ma io per sicurezza mi presento sempre con molto anticipo e mi metto davanti al gate prima che lo aprano, con il doppio scopo di far stancare le bimbe a correre in tondo e di far l' imbarco appena hanno fatto l'annuncio: entrare tra i primi in aereo  quando sono sola mi permette di avere tutto il tempo per organizzare i posti per le bambine.

Dopo aver messo subito le bimbe a sedere, tiro fuori i miei tre sacchetti, infilo i baga gli e giacche nelle cappelliere, dopodiche' distribuisco giornalini di stickers, pupazzetti (siamo nella fase delle mini cavalli, mini principesse, mini puffi mini tutto, mentre ho smesso di portare le cose per disegnare perche' litigano per lo stesso colore, poi invariabilmente cade sotto i sedili e diventa una tragedia il recupero) e bottiglie ad ogni figlia, sistemo pannolini e salviette per il cambio nella tasca di fronte a me e metto sotto il mio sedile il sacchetto con i generi alimentari (per noi vanno bene cracker secchi o grissini, mousse di frutta in confezioni mono con il tappino e gallette di riso, da bere acqua e latte). Mi assicuro che le bocchette dell'aria condizionata sopra di noi siano tutte chiuse per evitare raffreddori. Procedo ad allacciare le cinture alle bambine e a spiegare loro di aver pazienza che potranno aprire il tavolino dopo il decollo quando scatta l'apposito segnale (solfa ripetuta una mezza dozzina di volte)

Poiche' a questo giro abbiamo viaggiato non low cost ma in economy compagnia di linea normale, ho chiesto se per caso potevano portarmi cuscino e coperta per le bambine. Le linee normali hanno questi pacchetti cuscino+coperta di polar per i passeggeri business ma non li usa quasi mai nessuno, chiedendole per le bambine non mi e' mai stato detto di no, anzi, fu un trucco che mi insegno' proprio una assistente di volo di klm anni fa. Sistemate in cuscino e coperta loro, allaccio la mia cintura e le osservo, cosi' tranquille e naturali nel guardare dal finestrino: Mamma, quando parte il motore? Mamma ma questo e' l'aereo che ci porta dai nonni? Aerotopolo, alzati! vai veloce!

Momento Murphy Mentre la grande non soffre in nessun modo il maldauto, la piccola si,e quando capita che l'aereo passi diverso tempo in moto prima di raggiungere la pista, l'effetto nausea e' dietro l'angolo, percio' ovviamente all'andata che non avevo messo nel bagaglio a mano nessun cambio la piccola s'e' vomitata tutta nei primi 5 minuti di volo (Nobel per Tutto a chi invento' le salviette umidificate) ed e' scesa dall'aereo avvolta in un miniabito peplo creato con la mia sciarpa, mentre al ritorno che avevo il cambio, giustamente non e' successo nulla.

Per accompagnare in bagno la grande che ancora necessita di qualche istruzione anche se sommariamente fa da sola, ho deciso di portarmi anche la piccola in braccio (per evitare che scivolasse giu' dalla cintura di sicurezza in mia assenza magari proprio durante una turbolenza). Invece per andare a cambiare la piccola, ho lasciato la grande al suo posto, dato che non si slaccia mai la cintura e che  comunque non avendo necessita' di chiudere la porta del bagno per cambiare la piccola  sul fasciatoio sopra il water, sono rimasta  a portata di vista e di udito.

A parte lo svomitazzo da gestire, e' andato tutto  bene sia all'andata che al ritorno: la piccola ha tentato di sgusciare da sotto la cintura qualche volta ma si abituera' anche lei, la grande mi ha stupito per la totale imperturbabilita', perfino con un paio di turbolenze: sono quei momenti in cui ogni mamma tira un sospiro e pensa che tutto il mazzo che si e' fatta ad educare la prole, evidentemente e' servito :-D

Una volta arrivate, ho ricomposto il bagaglio a mano con i contenuti rimasti dei vari sacchetti, ho reindossato il mio zainetto, afferrato con una mano il manico del secondo bagaglio a mano e del sacchetto col monopattino  e ho preso il braccio la figlia piccola per avviarmi a scendere la scaletta, mentre la figlia grande mi seguiva. Il passeggino ci aspettava a terra, un minuto per infilare la piccola, agganciare i due bagagli a mano rimasti ai manubri, prendere la grande per mano e correre alla navetta che aspettava solo noi.

Quando le porte si chiudono incrocio lo sguardo di una ragazza che ha una bimba nell'Ergo davanti e mi fa:
- Wow, con due, io sono gia' stanca cosi'. 
-  Figurati, quando ne avrai due sarai cosi' allenata che piu' o meno sara' uguale ad averne uno.
- Ah, spero!
Ci salutiamo al recupero dei bagagli e penso a una me di qualche anno fa, che guardava con la stessa ammirazione le mamme di piu' bambini, gia' piu grandi della mia che ancora uno scricciolo dentro l'Ergo: tra monopattino, passeggino, zainetti - trolley e trunki mi parevano delle giocoliere zen.

Peccato che oltre a far loro i complimenti e guardare al loro esempio immaginandomi il mio futuro di madre convoglio, non ho mai domandato che marca di deodorante usassero :-D




mercoledì 23 aprile 2014

Passeggini sulla Neve: l'esperienza di Mammacongelo

Due anni fa, mentre avevo a che fare con le nevi delle alpi francesi , svizzere e austriache, scrissi questo post su passeggini e slittini. 
In questo primo anno polacco ho beccato l'inverno piu' corto e meno nevoso della storia varsaviese degli ultimi duecento anni.  Ma se io me la sono cavata con le ruote del Maclaren techno xlr, altrove nel mondo migliaia di madri hanno passato l'inverno a farsi i muscoli sottozero, spingendo su coltri di neve spessa ogni benedetto giorno le loro creature. Ora che la primavera sembra finalmente arrivata in tutto l'emisfero boreale, e' tempo di bilanci e soprattutto di approfittare dei saldi per prepararsi al prossimo inverno adeguatamente: col caldo questi articoli ad alto contenuto termico e tecnico non vanno ed e' quindi il buon momento per approfittare degli sconti. Mi auguro che questi consigli possano essere d'aiuto per le future mamme nella neve 2015, visto che provengono da una neomamma che attraversato indenne il lunghissimo inverno canadese: Mammacongelo!

IL PASSEGGINO CANADESE
Una volta arrivata a Montréal uno dei miei primi pensieri fu “ma con tutta la neve che c’è d’inverno in Canada io come lo porto il nano a spasso?” sapendo benissimo che il mio Bugaboo Bee non si sarebbe mosso di mezzo centimetro per le strade imbiancate. In realtà il Bugaboo Bee non ha retto neanche all’arrivo dell’autunno canadese; le strade di Montréal non godono della presenza di un asfalto liscio e perfetto, danneggiate dalle rigide condizioni atmosferiche, presentano buchi grandi come crateri inattivi e perfino i marciapiedi ne subiscono le conseguenze. Le ruote del Bugaboo Bee sono troppo piccole per poter scorrere senza inciampare ad ogni metro di strada in qualche buca o per scalare i marciapiedi, perciò il modaiolo (e non economico) passeggino è stato subito soppiantato da un acquisto più pratico ed economico, adatto alla vita di mamma canadese. Dopo aver osservato per giorni le mamme autoctone al parco mi sono fatta un’idea precisa del mezzo di cui necessitavo, per evitare di fare sforzi sovrumani solo per portare il nano a fare una semplice passeggiata.

I passeggini in Canada devono avere 3 caratteristiche essenziali:
- Ruote grandi e larghe, per sfidare le strade più impervie e dare anche più stabilità in caso di ghiaccio per terra,
- Essere maneggevoli
- Un grande portapacchi; infatti oltre a tutte i beni necessari che possono servire ad un neonato, il portapacchi deve essere spazioso per poter avere sempre con sé un ombrello, una giacca per mamma e nano ed un cambio, perché il meteo canadese può giocare brutti scherzi.

I passeggini che vanno per la maggiore sono quelli a 3 ruote, personalmente darei un Nobel a chi li ha inventati perché semplificano tantissimo la vita alle mamme, o perlomeno a me. Qui a Montréal i più gettonati 3 ruote sono i vari City, Mc Laren e Graco.  Personalmente ho acquistato un Graco Trekko; economico, comodo, grande che pare un’astronave ed è praticamente un fuoristrada più che un passeggino. Con questo mezzo siamo andati in montagna, nei campi, sugli autobus, sul ghiaccio e non ha mai dato problemi. Non è comodo per prendere la metropolitana perché è molto ingombrante, stesso discorso per un eventuale viaggio in aeroporto, ma in questi casi sfodero il Bugaboo Bee (anche se a Londra me l’hanno perso e ho dovuto aspettare una vita per riaverlo).

Il Graco Trekko si chiude semplicemente con una mano, non a ombrello ma a portafoglio, e la ruota anteriore si stacca facilmente; è resistente, comodo, sia per la mamma sia per il bambino, in quanto lo schienale ha più di 3 posizioni, si abbassa totalmente e diventa anche una comoda cullina. Il parasole è mobile, non fisso come nel Bugaboo quindi potete posizionarlo come meglio credete. Io lo adoro!!

Il Graco ha superato indenne questo primo inverno canadese a -30°C senza far surgelare il nano poiché è stato accessoriato di un sacco termico resistente fino ai -40°C della 7 A.M. ENFANT. Un acquisto non molto economico ma assolutamente essenziale, il nano non si è mai ammalato e siamo sempre usciti tranquilli.


Il sacco e' anche dotato anche di guanti termici per la mamma che si attaccano con il vectro al manubrio del passeggino

Non è classificato come passeggino da jogging in quanto le ruote posteriori non sono della misura consentita… ma al momento non ho voglia di cimentarmi in corse per il parco, mi accontento di una tranquilla passeggiata.
Gli unici intoppi che si hanno con un passeggino di questo tipo sono in caso di nevicata recente e neve fresca. La ruota anteriore si incastra non permettendo di avanzare, ma per questi casi esistono delle alternative in commercio simpatiche ed anche economiche.  

Per i bambini più grandi esistono le ben note slitte in legno o i bob di plastica; per i bambini più piccoli, neonati e fino a 24 mesi, si possono acquistare dei mini-bob dotati di schienale e copertura in plastica antivento molto leggeri e pratici che permettono di scivolare tranquillamente anche sulla neve fresca. 


In alternativa si possono acquistare degli sci da passeggino, sono l’ultima soluzione inventata per risolvere il problema passeggiata con la neve, ma sinceramente non li ho provati e non sono facilmente reperibili. Spesso in caso di nevicata abbondante l’alternativa migliore, se il peso del vostro nano ancora lo consente, a mio avviso, rimane sempre lo zaino, soluzione pratica comoda e veloce.


E se oltre ai vostri figli dovete portare fuori anche il cane? Per quelli pigri che preferirebbero stare a casa al caldo a sonnecchiare esiste una comoda soluzione!


Ringrazio Alessia e aggiungo un ulteriore prodotto della linea 7am, azienda che ho scoperto grazie a lei: questo sacco da passeggino che e' studiato per essere utilizzato anche come giacca-coperta sul bambino infilato nel baby carrier, risolvendo cosi' il problema che ho avuto d'inverno insalamando  le creature negli scafandri imbottiti e poi mettendole nell'ergo, diminuendo assai il loro comfort. Ricordatevi pero' di non portare mai i bambini nei wrap e nei carriers se camminate sulla neve e sul ghiaccio: se scivolate mentre avete addosso i vostri bambini, sia davanti che dietro, potete schiacciarli col vostro peso oppure sbatterli contro oggetti intorno a voi. Se utilizzate gli zaini da bimbo per portarli sulla vostra schiena mentre andate sulla neve verificate che questi zaini siano certificati per tale utilizzo, con la debita struttura rigida intorno al bimbo per proteggerlo da schiacciamenti  in caso di vostra caduta.

martedì 15 aprile 2014

3 anni e mezzo e 4 passeggini dopo: i miei consigli sul fatidico acquisto

Avevo  fatto la morfologica, andava tutto bene e finalmente mi ero messa a studiare quintali di recensioni, cataloghi e siti riguardo al pezzo  piu' ostico di tutto cio' che una futura mamma valuta di acquistare: il passeggino. La prima settimana osservavo con occhio nuovo i modelli che incontravo per strada, domandandomi quanto poteva pesare il telaio e se le ruote erano piroettanti. Due settimane dopo, quando ne vedevo passare uno mi veniva il malditesta. Tre settimane dopo, da piangere. Dopodiche' sono passata all'odio e mi sono concentrata su tutto il resto, dal termometro da orecchio ai prodotti per il bagno.
Infine, eravamo rimasti io e lui, il trio da comprare.

Il punto e' che purtroppo non conoscevo nessuna amica che fosse diventata mamma prima di me e che mi potesse dire NO!! IL TRIO NO!! NON FARLO! Ti ritrovi tre carabottoli giganti e comunque tempo 5 mesi corri a comprare un passeggino leggero e tempo 9 un seggiolino gruppo 1!
In questi 3 anni e mezzo in cui mi sono mossa principalmente a piedi, in aereo, in treno, in taxi e ogni tanto in auto, ho consumato le ruote di quattro passeggini in giro per svariate nazioni, due di questi sono ancora con noi.

IL TRIO: forse di tutti gli acquisti per un neonato, il piu' sopravvalutato. Sembra indispensabile, invece poi ti accorgi che
- la navicella per quanto xxl, in realta' e'solo molto lunga, ma appena il neonato aumenta di un paio di kg, quando stende le braccia sbatte ai lati
- rispetto alla navicella, se sei in auto e' piu comodo incastrare l'ovetto sul telaio in modo da spostare la creatura dall'auto e andare in giro e viceversa senza svegliarla o scomodarla
- prova a tirare su e giu degli scalini o su un tram una navicella su telaio, specie se hai fatto un cesareo da poco o se il bambino ha gia' messo due kg
L'ovetto e' comodo nel permettere di portare il bambino in auto e sul telaio senza toglierlo, ma alla fine quando la creatura raggiunge i 9 kg nei viaggi in auto non ne puo' piu' di star girata, richiede il passaggio di biberon, ciucci che cadono, giochini da intrattenimento, percio' o la mamma sta perennemente seduta dietro oppure deve contorcersi dal sedile davanti per passare queste cose.
Il Passeggino del trio normalmente ha le ruote grandi percio' va su tutto: sabbia, neve etc, ma di solito e' anche un modello ingombrante che non si presta ai viaggi aerei o ai bagagliai piccoli che possono avere le auto a noleggio o i taxi a disposizione
Detto cio', io ho comprato un trio della Brevi (b-max) che per un costo ragionevole (238 euro) rispetto ai prodotti concorrenti ha fatto il suo mestiere: l'ovetto lo ha usato anche la seconda figlia ed e' tuttora in buono stato, il passeggino ha fatto anche lui i suoi bravi kilometri ed e' tuttora disponibile come passeggino di riserva quando vado dai miei in Italia. Pero' il peso del passeggino in se', quando il bambino non e' piu' una piuma, fa davvero la differenza per una donna che deve spingerlo su sanpietrini, marciapiedi, scalini, asfalti, ghiaia e quant'altro!

Quando la Viatrix ha raggiunto i 6 mesi, sono entrata in un mondo di madri viaggiatrici piu' comodo. Per mesi mentre portavo il pancione in giro per aeroporti vedevo tutte le famigle nordeuropee in giro con svariate combinazioni di pargoli e passeggini e marsupi, ed i passeggini erano sempre Maclaren. Cosi' sono andata sulla fiducia dell'esempio delle altre passeggere e, sfiancata dall'aver sollevato in su e in giu' per le scale della metro di Pechino per un mese i kg di  Bea + i kg del passegginone del trio, ho ordinato on line il modello Maclaren piu' leggero in assoluto: Volo, 4 kg. (negli Stati Uniti la Uppa Baby ha copiato alcuni modelli che sono disponibili a prezzo inferiore)

Tutti i Maclaren hanno le seguenti caratteristiche:
- leggerezza: vanno dai max 7,9 ai  min 4 kg, leggeri da trasportare anche su una spalla con l'apposita bretella o per la maniglia,
- robustezza: nonostante vengano lanciati da aeroplani, su nastri trasportatori etc
- manovrabili con facilita'
- apribili con una mano e un piede
- la seduta e' sfoderabile e va in lavatrice e asciugatrice senza problemi
- cestino sotto capiente
- la fibbia che chiude le cinture e' durissima da aprire e i bimbi da soli non ce la fanno a liberarsi
- i manubri sono ergonomici
- si chiudono a ombrello e percio' sono accettati da tutte le compagnie aeree e presi sia all'ingresso in aereo che li' riconsegnati, mentre alcune compagnie applicano sovrapprezzo dei bagagli oversize ai passeggini composti da piu' di un pezzo o non  ne accettano comunque la consegna all'ingresso in aereo
- se comprati nuovi sono registrabili per l'assicurazione a vita

Finora ho macerato km con i modelli Volo, XLR techno e Triumph

Ho preso il Volo nuovo a Londra, acquistato in mega offerta sul sito di boots.com e ritirato alla profumeria boots dell'aeroporto di Gatwick posta prima dei controlli di sicurezza*: leggerissimo, 4kg, tettuccio lungo che ripara bene da sole e da pioggia, cestino capiente. L'unico problema e' che non si reclina percio' va bene a chi ha bambini che dormono anche seduti: nel caso di Bea ho aggiunto un cuscino da viaggio intorno al collo e ha dormito tranquilla cosi' molte sere durante le nostre vacanze, quando eravamo a cena fuori. E' andato in pensione  dopo due anni di uso costante per colpa mia: il meccanismo non ha retto i 17 kg di Bea in aggiunta ai litri di latte e acqua e borse della spesa che ci agganciavo sopra e sotto mentre facevo su  e giu' da casa a Leclerc quando stavo al paesello francosvizzero. La sua leggerezza negli spostamenti in aeroporti, metro e treni, l'agilita' di manovra nelle passeggiate urbane e il minimo ingombro chiuso ne fanno per me il miglior passeggino da viaggio.

*sul sito di boots.com si trovano spesso maclaren in offerta, e' possibile ritirarli in qualsiasi boots a propria scelta due giorni dopo l'acquisto (se fatto prima delle 2pm londinesi)

XRL techno, comprato usato ma in ottimo stato: ho aggiunto un sacco passeggino invernale possente.
7,8 kg per un passeggino grande sono comunque pochi, percio' anche lui e' stato sbattuto in giro per aerei e treni reggendo bene. Ovviamente per me e' il passeggino pesante e lo porto in viaggio solo se c'e' il Senator a spingerlo con dentro una delle nostre due creature a scelta, ma indubbiamente le ruote piu' grandi fanno comodo sulla sabbia o sulla neve, mentre il Volo vi si pianterebbe.
Rispetto al Volo c'e' piu' stoffa percio' il tettuccio si rappoddia con una zip a a proteggere da freddo, pioggia e neve (unitamente alla cappottina di plastica). A differenza del Volo, l'XRL si reclina quasi a  piatto, percio' l'ho usato  per Ali fin dai primi giorni, saltando il discorso navicella e trio (ho aggiunto un sacco passeggino invernale imbottito della Red Castle). Tuttora e' in uso per portare in giro la grande o farcela domire dentro se siamo fuori la sera: essendo il telaio piu' robusto e la seduta piu' larga, non patisce il suo peso-one

Triumph: ovvero, cercavo un passeggino leggero in sostituzione del Volo defunto prima delle vacanze estive. Puntavo al Globetrotter (4,8 kg rispetto ai 4 del Volo, ma reclinabile in due posizioni e col ancora tettuccio piu' esteso) ma volendolo usato mi sono dovuta accontentare di quello che ho trovato, ovvero un Triumph (6 kg) che si reclina abbastanza da poterci dormire bene (comunque sopra i 5 mesi) e che secondo me ha due difetti per farne un passeggino full time: la seduta non e' mai dritta, il bambino e' sempre un po' reclinato, il tettuccio non e' lungo come il Volo percio' non ripara bene dal sole quando il bambino dorme sullo schienale abbassato al massimo. Insomma, per praticita' (leggero, manovrabile, poco ingombrante) e' senza dubbio un buon acquisto, ma alla luce di tutti i Maclaren provati, credo che l'ideale come compromesso tra peso, seduta, reclinamento e tettuccio sia il Quest, e infatti e' l'unico che usato non si trova mai :-D

Amsterdam Schipol (AMS)

I miei ultimi trasbordi all'aeroporto di Amsterdam, sia come scalo che come aeroporto di partenza e destinazioni, risalgono a quando giravo solo con la Viatrix e il pancione, quindi due lontanissimi anni fa. Ringrazio Francesca che ha collaborato attivamente a questo post scrivendomi molte informazioni.
Invito a chi e' passato di recente a fornire eventuali update sui servizi, sul comportamneto del mpersonale dei controlli di sicurezza, etc, nei commenti al post stesso o scrivendomi per email.

Sito dell'aeroporto: http://www.schiphol.nl (disponibile in 9 lingue)
MAPPE : Area arrivi, Area partenze

TERRAZZA PANORAMICA  prima dei controlli dei passaporti, ci si accede dalle arrival Halls 1,2,3 (piu' distante) e oltre ad offrire una bella visuale e' anche possibile visitare l'interno di un aeromobile parcheggiato li' :-) c'e' anche un ristorante che offre un menu bambini per 5,50 euro/

FARMACIA nell'area dei check in Hall 4, aperta tutti i giorni dalle 7 alle 22. E' inoltre possibile acquistare farmaci da banco per adulti nelle edicole prima e dopo i controlli di sicurezza.

ASSISTENZA MEDICA : in aeroporto e' presente un centro di Primo Soccorso e un centro di Medicina di Viaggio: dove e' possibile ricevere la prescrizione per il Malarone o altre medicine necessarie o consigliate per i luoghi di destinazione (acquistabili in farmacia dell'aeroporto), sottoporsi a vaccinazioni, ricevere opinione mediche. L'Assistenza medica e' nell'area check in 2, sopra il desk check in n.14

Il sito dell'aeroporto offre una serie di spunti per passare il tempo se si hanno piu' di 4 ore a disposizione per lo scalo

BABY CARE (icona del biberon): bagni per cambiare i bambini o allattarli, sia nell'area arrivi che nell'area partenze, quasi sempre in prossimita' dei bagni per adulti

CONTROLLI DI SICUREZZA personale gentile, anche se estremamente pedante sui liquidi anche per i bambini: nonostante ovunque mi abbiano passato i biberon sia con latte, sia con acqua, al limite facendomeli assaggiare, li' ho dovuto svuotare quello pieno di acqua e ri acquistare una bottiglietta dopo i controlli.

Superati i controlli di sicurezza, si accede al cosiddetto Holland Boulevard, il corridoione che contiene tutte le varie amenita', lungo il quale si aprono poi gli accessi ai cancelli di imbarco.



AREE GIOCO La bellissima KID's Forest, con giochi per scivolare, arrampicarsi, casette sugli alberi e  rumore di uccellini, situata nel Holland Boulevard, tra pier E e F. C'e anche un castello per arrampicarsi foderato in gomma per giocare e saltare e strisciare in un angolo della food court dove c'e' McDonald, zona Lounge 2.


AREE RELAX adila' delle lounges offerte dalle compagnie aeree ai viaggiatori in business o frequent flyers, esistono delle aree fornite di divani e poltrone sacco posizionate strategicamente all'inizio dei corridoi verso i cancelli di imbarco, solitamente fornite di stazioni pc.

MUSEO sempre lungo l Holland Boulevard si trova un distaccamento del Rijksmuseum

BIBLIOTECA Nell Holland Boulevard, il grande corridoio lungo le aree di imbarco, si trova anche la Airport Library, enorme, con libri e supporti digitali per leggere testi olandesi tradotti in molte lingue, sia per adulti che per piccini, ad ingresso libero.

BABY CARE LOUNGE
Sponsorizzata da Nutricia, e' gratuita, aperta dalle 6 alle 22, situata su Holland Boulevard tra lounge 2 e lounge 3. Accesso privato, possibilita' di bagnetto e di riposare/dormire, dar da mangiare (ci sono dei microonde), comodi divani. Non e' distante


 RISTORANTI Food court nella lounge 1 e nella lounge 2, dove si trova ogni tipo di cibo veloce, stile italiano, panini, pizza, americano, orientale. Nella lounge 1 e lounge 3 si trova anche un negozio di succhi di frutta, smoothies e macedonie take away, nella lounge 4 l'Urban Food Market offre anche cibi freschi da asporto. Esistono ristoranti piu' carini, tipo Cafe' Amsterdam, dove e' facile parcheggiare i passeggini accanto ai tavoli esterni

DOCCE, disponibili a pagamento per tutti i passeggeri  presso gli alberghi in area Lounge 2 e 3

Il sito dell'aeroporto offre anche una pagina informativa per chi si appresta a volare per la prima volta con un infant (minore di due anni), ed una pagina informativa per chi si appresta a volare per la prima volta con bambini (maggore di due anni e minore di 16) curiosamente non sono tradotte in Italiano.

Consegna passeggini in rampa: ovviamente dipende dalla compagnia aerea ma il servizio e' generalmente scontato.